L’arancino (in siciliano arancinu o arancina) è una specialità della cucina siciliana. Come tale, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) con il nome di “arancini di riso”. Si tratta di una palla o di un cono di riso impanato e fritto, del diametro di 8–10 cm, farcito generalmente con ragù, piselli e caciocavallo, oppure dadini di prosciutto cotto e mozzarella. Il nome deriva dalla forma originale e dal colore dorato tipico, che ricordano un’arancia, ma va detto che nella Sicilia orientale gli arancini hanno più spesso una forma conica.
INGREDIENTI:
- 400 gr. di riso
- Una bustina di zafferano
- 5 uova
- 50 gr. di Maiorchino di Novara di Sicilia grattugiato
- 1 provola di Montalbano o di Floresta tagliata a dadini
- Sale
- Pan grattato
PER IL RAGU’:
- 1 cipolla
- 400 gr. di carne tritata
- 200 gr. di piselli
- 1 passato di pomodoro
- Sale, pepe e olio
PREPARAZIONE:
Preparate con gli ingredienti un ragù piuttosto denso. Lessate in acqua salata il riso, scolatelo piuttosto al dente, mescolatelo con 2 uova, lo zafferano, il Maiorchino grattugiato e lasciate raffreddare.
Mettete due cucchiate di riso nel palmo della mano, versate all’interno un po’ di ragù, qualche tocchetto di provola tagliata a dadini e chiudete con altro riso formando un cono.
Passate gli arancini nell’uovo sbattuto, nel pan grattato e fatele dorare in abbondante olio caldo.
CURIOSITA’:
Il preziosissimo riso, che i Greci conoscevano come “oryza” e usavano come medicina, lasciò un’impronta nella cucina siciliana che giunge fino ai nostri giorni. Ne fa fede quella golosa pepita d’oro che è il nostro arancino (che viene chiamato anche “arancina” perché “piccola arancia”). La Lombardia dovrà attendere secoli perché il riso entri nelle abitudini alimentari del suo popolo. Leggenda vuole che il “risotto alla milanese” nasca come “arancina sbagliata” a causa della varietà di riso, a quanto pare meno amidacea, impiegata. Forse è il racconto di un burlone, un bello spirito, anche se gli ingredienti siciliani ci sono tutto: il riso, lo zafferano, gli aromi.